PROLOGO/SHERBORNE

PROLOGO/SHERBORNE

1926 SHERBORNE

“Cari mamma e papà,
sulla nave ho saputo che tutti i servizi ferroviari, a causa di uno sciopero, sarebbero stati cancellati, ho programmato di partire in bicicletta…”
Lettera di Alan Turing ai genitori, 5 maggio 1926

PROLOGO

Il prologo è dedicato alla presentazione dell’ambiente scenico in cui si svilupperà l’azione multimediale.

Un ensemble di performer prende posto alle proprie consolle, eseguirà una partitura informatica interagendo in tempo reale con gli attori.

Battito cardiaco e respiro dell’attore scandiscono il ritmo dello spettacolo. Lo spazio scenico diventa estensione dello spazio interiore dell’attore e di Turing stesso.

Viene presentato Kronos, il tempo che accompagna Turing, precursore dei tempi, nella scansione del suo tempo.

IL FATTO

Alan Turing, ancora ragazzo percorre in bicicletta un tragitto di 60 miglia per raggiungere Sherborne nel primo giorno di scuola. È in questo periodo che Turing comincia a manifestare interesse per la scienza in relazione ai segreti della natura e della biologia. Turing si è dedicato allo studio del cervello umano e del cervello elettronico, ricercando i meccanismi base del pensiero e del ragionamento.

LA SCENA

Viene presentato un paesaggio accompagnato da reali suoni di viaggio rielaborati in forma musicale. Lo spettacolo e l’intera scena prendono vita attraverso la presenza di un simbolico cervello umano-elettronico, il suono generato dalla commistione di elementi sonori digitali (computer) e naturali (organo) sottolinea e amplifica i dati prodotti dal battito cardiaco e dal respiro dell’attore.

I DOCUMENTI

-    Lettera di Alan Turing del 5 maggio 1926, inviata ai genitori. Conservata nell’archivio del King’s College di Cambridge.

-    Citazione da “Natural Wonders” di Edwin Tenney Brewster

SANDRO MUSSIDA. PROLOGO

MICHELE TADINI. SHERBORNE

 

FRANK CARTER. BICICLETTA, MASCHERA ANTIGAS E TAZZA DA TE’


Frank Carter
, specialista della storia dei codebreakers, è autore di pubblicazioni sul codebreaking edite dal museo di Bletchley Park presso il quale tiene regolarmente delle conferenze.

DALLA LETTERA DI ALAN AI GENITORI

(Conservata nell’archivio del King’s College di Cambridge)

Mercoledì 5 maggio 1926, Westcott House
Sherborne – Dorset

Cari mamma e papà,
sulla nave ho saputo che tutti i servizi ferroviari, a causa di uno sciopero, sarebbero stati cancellati, ho programmato di partire in bicicletta. Depositati i bagagli sono partito dal porto a ore 11… acquistato per 3 scellini una cartina che include Southampton ma esclude Sherborne per circa 3 miglia. Annotato a ovest la posizione di Sherborne, appena fuori dalla cartina. Ho molto faticato a trovare un ufficio postale, spedito telegramma al direttore della scuola, uno scellino.
Trovata officina meccanica, alcuni lavoretti alla bicicletta: 6 pence. Partito a mezzogiorno, spuntino dopo 3 miglia: 3 scellini e 6; percorse altre 3 miglia giunto a Lyndhurst: comprato una mela 2 pence. Ho continuato per 8 miglia sino a Beerley , qui riparazione pedale storto: mezzo scellino; altre 4 miglia arrivato a Ringwood.
Le strade di Southampton erano gremite di scioperanti. Viaggio suggestivo, dapprima nel New Forest, poi lungo una campagna arida sino a Ringwood e quindi di nuovo pianura fino a Wimborne. Verso Blandford agevoli discese, seguite da strada ondulata per quasi tutto il viaggio, tranne per l’ultimo chilometro in ripida discesa. Arrivato alla Public School di Sherbourne.

Vostro aff.mo figlio Alan  

Testo da Natural Wonders di Edwin Tenney Brewster

“Si dice che pensiamo col cervello. Il che è vero! Ma c’è anche dell’altro. Il cervello è formato da due metà, esattamente identiche, come il resto del corpo. In realtà le sue due parti sono ancora più simili delle due mani. Nonostante questo, il nostro pensiero ha origine da una parte sola del cervello”

da Natural Wonders di Edwin Tenney Brewster, uno dei libri preferiti dal Turing ragazzo 

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