INTELLIGENZA ARTIFICIALE

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

1950 Manchester

Possono le macchine pensare?
Propongo di indagare se sia possibile per le macchine avere un comportamento intelligente.
Dovremmo cominciare definendo “macchina” e “ pensiero” nel loro significato più comune, ma sarebbe fuorviante.
Affronterò quindi il problema in una forma che può essere descritta nei termini di un gioco, che chiameremo “il gioco dell’imitazione”. Questo è giocato da tre persone, un uomo A, una donna B, e l’interrogante C. Scopo del gioco per l’interrogante è quello di determinare quale delle altre due persone sia l’uomo e quale la donna.
Alan Turing, Computing Machinery and Intelligence, Mind (1950)

IL FATTO

L’eredità più nota che Turing ha lasciato nel campo dell’intelligenza artificiale è Il gioco dell’imitazione, oggi note come Test di Turing, pubblicato nel 1950. Turing propose attraverso la formulazione di semplici domande un criterio per determinare se un calcolatore o una qualsiasi macchina potesse essere considerata “pensante”. Il Test di Turing è stato più volte criticato e rielaborato, ma ancora oggi nessuna macchina ha dimostrato di poterlo superare.
Nel 1948 Turing realizzò Turochamp, un programma di intelligenza artificiale. Realizzò un semplice algoritmo da utilizzare per istruire un calcolatore ad affrontare una partita contro un uomo. Ma fu sconfitto dal suo stesso intelletto. Perse abbandonando il gioco e vinse la Regina.

 

LA SCENA

1950 Test di Turing

Prende forma Il gioco dell’imitazione. Un uomo X e una donna Y propongono al pubblico una danza a specchio per coinvolgerli nel processo dell’imitazione, si posizioneranno poi dietro due schermi, così da essere irriconoscibili al personaggio di Turing che inizierà il test. Il test originale prevedeva che i concorrenti rispondessero ai quesiti scrivendo a macchina, non visti dall’interrogante. Saranno invece le ombre dei giocatori ad attivare le risposte al test che potranno essere visualizzate sugli schermi. Una battuta da La dodicesima notte di Shakespeare, come risposta ad una delle domande, vuole essere un omaggio all’incredibile capacità di Turing di comunicare la scienza, il test è proposto qui non alterando alcun passaggio dello scritto di Alan Turing.

1952 La partita a scacchi

In questo quadro torna la partita a scacchi come metafora della vita. Le mosse sono quelle scritte da Turing. Per la prima volta Turing e Kronos si guardano negli occhi. Turing rincorre e precede il pendolo fino alla vittoria della Regina, che ci porta nel quadro successivo.

 

I DOCUMENTI

- “Computing Machinery and Intelligence” di Alan Turing del 1950

- Le mosse della partita a scacchi sono della partita scritta nel 1952, seguendo le regole del programma, da Alan Turing, giocata a Manchester con l’amico Alick Glennie.

- Citazione da “La dodicesima notte” di William Shakespeare

SANDRO MUSSIDA. TEST DI TURING

GEORGE DYSON. LA CATTEDRALE DI TURING


George Dyson
, scrittore americano esperto di storia della tecnologia, è figlio del fisico Freeman Dyson. Ha pubblicato diversi libri tra i quali La cattedrale di Turing, Le origini dell’universo digitale, edizioni Codice 2012

 

GIOVANNI CAPRARA. INTELLIGENZA ARTIFICIALE


Giovanni Caprara
, scrittore e giornalista è autore di libri sulla storia della scienza, della tecnologia e dell’esplorazione spaziale. É il responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera. Nel 2010 ha vinto l’European Science Writers Award dell’Euroscience Foundation. Un asteroide tra Marte e Giove porta il suo nome. Il suo ultimo libro è Storia italiana dello spazio edito da Bompiani.

 

LINKS

ALAN TURING COMPUTER MACHINERY AND INTELLIGENCE, 1950
THE LOEBNER PRIZE

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